Ciao Moms, oggi voglio condividere con voi il mio primo giorno da mamma. Oggi per me è un giorno speciale.
Per arrivare ad incontrare mio figlio ho attraversato il mondo, e non soltanto con la fantasia ma fattivamente; la nostra cicogna nel suo viaggio ha smarrito la strada, ma il filo rosso che lega i nostri cuori ci ha fatti ritrovare.
La mia è una storia di adozione.
Il percorso che precede l’incontro è lungo ed impervio, spesso è pieno di riflessioni e domande a volte senza risposta, di esami medici, pratiche burocratiche, di fantasie e timori, al tutto segue una lunga attesa.
Questo tipo di attesa è senza programmazione, non c’è un’indicazione sul quando o su precisamente il dove, si può fare riferimento a delle statistiche ma ciascuno ha il suo tempo di attesa con cui fare i conti.
Molteplici sono i fattori ad incidere su questo tempo indefinito, dipende dal paese che si è individuato per adottare e dalla sua burocrazia, dai tempi burocratici della nostra città, dai tribunali dai timbri ed altre scartoffie…
Ecco l’attesa è la parte del processo di adozione che mi ha spesso messo alla prova, a volte mi sono abbattuta, anche se nel cuore avevo la certezza che con l’adozione sarei diventata mamma, è questo che mi ha dato determinazione e tenacia. La mia attesa è durata tre anni, diciotto mesi di attesa fattiva in cui io e mio marito eravamo parte di un ingranaggio verso l’adozione e diciotto mesi nell’attesa di una telefonata in cui ci avrebbero avvisati che un bambino o una bambina, aspettava proprio noi.
Quando adotti, hai molte date da festeggiare. C’è la data della telefonata, mio figlio la chiama “La telefonata più bella di tutte”, quella del compleanno di tuo figlio e ce n’è una speciale: quella del primo incontro. L’istante in cui si smette di essere una coppia e si diventa mamma e papà a tutti gli effetti. Oggi noi festeggiamo proprio l’incontro, la nostra “festa della famiglia”.
L’incontro con mio figlio è avvenuto in una mattina d’estate, nella sala conferenze di un Hotel dove i colori erano quelli di tanti palloncini e Lego, il suono era quello di cuori che tamburellavano all’impazzata ed infine l’aria era intrisa di emozioni, che si alternavano proprio come sulle montagne russe, un misto di entusiasmo e paura, aspettativa e stupore, impazienza, trepidazione.
Eppoi eccolo lí, in braccio alla tata, piccolo con due perle nere come occhi, uno sguardo profondo e un’espressione attenta e diffidente. Passati appena cinque minuti era tra le mie braccia, il cuore mi scoppiava ed anche il suo batteva forte, ricordo il suono dei palloncini che il papà gonfiava e si sgonfiavano spernacchiando e il rimbalzo di una palla per entrare in gioco, nel gioco di questa famiglia che andava formandosi, ecco che condivideva con noi i suoi primi sorrisi.
Poi è arrivato il suo pianto dirompente, rombo di tuono a ciel sereno, un pianto liberatorio che si è placato dopo un po’ ed un lungo abbraccio, un abbraccio a tre, io il papà e nostro figlio. Un abbraccio che ha colmato il tempo trascorso in lontananza, un abbraccio tra persone che si guardano per la prima volta, ma che si conoscono da sempre. Infine quel primo richiamo, dal suono orientale ‘Mama!’.
Ecco tutto questo è accaduto in circa quaranta minuti, difficile a credersi anche per me.
Da lí in poi noi siamo diventati genitori a tutti gli effetti e lui nostro figlio, l’amore che ci accompagna dal quel giorno ha contribuito al resto. L’amore è lo stesso che accomuna tutti i genitori.
Vi scrivo di quanto per noi nostro figlio sia quel segmento di anima ritrovato, quella tesserina che ci completa, di come un figlio sia semplicemente figlio, e di come l’amore incondizionato per noi esista al punto da diventare quasi tangibile.
Ci tengo a precisare che l’adozione è una scelta meticolosa e ponderata, al termine di un percorso di consapevolezza che porta alla formazione di una famiglia, per spiegarmi meglio, a me viene in mente che mio figlio non è nato dalla mia pancia solo quando me lo ricordano gli altri, con i loro sguardi curiosi, i pregiudizi e le domande a volte indiscrete, ma questa è tutt’altra storia.
Concludo con una citazione di un mio carissimo amico a cui sta molto a cuore il mondo dell’adozione.
“A fare di te una mamma è qualcuno che ti chiama mamma”.
Buona vita Moms
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