Gentili lettrici,
ho il piacere di condividere con voi questo mio piccolo viaggio introspettivo.
È iniziato tutto così, da un giorno all’altro, facendosi brutalmente spazio nella mia vita; io ancora giovane, spensierata e ignara che potesse esistere un male cosi “bastardo e silente”.
Sono in macchina con due amiche e mio fratello alla guida e ho appena finito di fare l’ esame orale di maturità, siamo tutti felici e spensierati, cantiamo a squarciagola e la vita sembra bellissima. Ecco, mi fermo qui, mi fermo al “sembra bellissima” perché è proprio così la vita: un minuto sei su una giostra bellissima e il minuto dopo ti porta all’inferno senza avvisarti.
Inizio a sentire fame d’ aria, provo a tirare giù il finestrino per cercare disperatamente un po’ di ossigeno ma invano continuo a
non respirare. Le mie amiche mi dicono di stare tranquilla e che forse sarà stato il caldo, ma ecco che il male bastardo silente mi fa bloccare completamente le mani, non riuscivo né a muoverle né a fare movimenti con le gambe. Inizio ad urlare che mi stava mancando l’aria e che dovevano portarmi d’ urgenza al pronto soccorso. Era giunta la mia ora, ho pensato. Ma come è possibile morire a 18 anni? Ma poi così, così all improvviso?
Arrivati al pronto soccorso, il medico mi fece mettere seduta al triage e mi disse :” tesoro mio, non stai morendo, anzi godi di un’ ottima salute. Questo che a te è parso come un infarto in corso non è nient’ altro che un ATTACCO DI PANICO”.
Tornai a casa frastornata, confusa, non ero più in grado di domare la mia mente, continuavo a ripensare a ciò che mi era successo ma non riuscivo a capire la causa scatenante. Un giorno, sfogandomi con un’ amica e raccontandole tutto quello che stavo attraversando in quel periodo, mi disse:” sai cicci ( così amava chiamarmi), tu ci tribolerai a vita con questi problemi, e sai perché? Perché sei
una persona sensibile, troppo per questo mondo, sei empatica, ti fai assorbire da tutti i problemi che ti circondano anche quelli degli altri, ed è per questo che finché non ti lascerai far scivolare da dosso tutti i problemi, continuerai a stare così”.
Ho 34 anni e ne sono passati un po’ da quel giorno, da quel primo incontro con il panico, con l’ ansia, con la voglia di restare chiusa a casa dentro una campana di vetro. Ora sono mamma di due splendide bambine che mi danno la forza di restare lucida e forte appena si riaffaccia il male “bastardo silente”. Non è facile uscirne e ancora più difficile parlarne con i propri cari. Ma credetemi l ‘ amore per i figli supera qualsiasi barriera ed è grazie alle mie bimbe se oggi sono qui che scrivo :” Mai scappare dai problemi, dai propri
mostri interiori, abbiate sempre la forza di affrontarli parlandone con qualcuno o affidandovi a dei specialisti.
Caro male bastardo silente oggi ho vinto io, oggi ha vinto la felicità “.
Lascia un commento