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Cara mamma che leggi, vorrei raccontarti la mia storia…spero possa servirti.
Sono figlia di genitori separati da quando avevo sei anni.
La mia adolescenza è stata caratterizzata dal tentativo SOFFERTO di costruirmi un ego rappezzato che non somigliasse minimamente a quello “centrico” di mia madre.
La musica era il mio rifugio, strimpellavo ma non riuscivo, per paura, a uscire fuori dalle solite quattro note di una pianola giocattolo.
Quando l’ho conosciuto ero una ragazzina, lui viveva già da solo ed ero affascinata dalla sua autonomia e sicurezza, concetti troppo lontani da me, alla quale non erano stati insegnati in nessuna loro forma.
L’ho seguito in un’altra regione da sposa ed era così che lo aspettavo tutte le sere, proprio come una sposina di altri tempi ricevendo in cambio attenzioni e coccole che non avevo mai avuto in vita mia, tanto da non riconoscerne il valore e la veridicità.
Avevo trovato un lavoretto, lontanissimo dalla mia laurea ma mi dava molte soddisfazioni.
Erano passati solo pochi mesi di matrimonio quando, per una sua piccola distrazione, ho scoperto il suo primo TRADIMENTO.
Ero una ragazza, inesperta e insicura, che viveva di VERGOGNE e SENSI DI COLPA.
Non conoscevo nessuno, ma anche se avessi avuto qualcuno con cui confidarmi, non lo avrei fatto perché mi vergognavo, mi sentivo terribilmente sporca, avrei fatto una brutta figura! Come, il mio matrimonio perfetto e diverso da quello di mia madre, andato in rovina così presto? Avevo un concetto sbagliato delle parole ORGOGLIO e DIGNITA’.
Ci doveva essere un’altra spiegazione e quella spiegazione me la diede lui, l’unica persona al mondo di cui, nonostante tutto, mi fidassi: lo stavo trascurando. Era COLPA mia.
Quell’episodio fu ovattato da biberon, pannolini, tutine colorate, primi passetti e zainetti con le merende dei nostri due figli. Non sarebbe successo più e io mi fidavo, non poteva farmi di nuovo del male, era così presente e premuroso con me!
Passarono anni. Ero ingrassata, sempre sciatta, senza nessuna pretesa se non quella di fare stare bene i miei bimbi.
Non piangevo mai, penso di non aver vissuto “vibrazioni” per almeno 10 anni, avevo le emozioni completamente congelate in una vaschetta sporca ermeticamente chiusa. Non lavoravo più e avevo lasciato il mio sogno fatto di note in quella pianola abbandonata chissà dove ormai con le batterie scariche.
Ricapitò, altre tre volte o forse di più, che importanza ha? Ha IMPORTANZA invece quell’ interruttore che, forse girandomi di scatto ad acciuffare uno dei miei SOGNI che mi solleticava una guancia, ho schiacciato il giorno del mio quarantesimo compleanno.
La musica è tornata prepotente nella mia vita in una veste nuova, con batterie cariche e stavo trasformando lentamente quella mia passione e rifugio in un lavoro, con perseveranza e impegno.
Lui mi diceva che non era un lavoro, che ero ridicola, che perdevo tempo, che servivano soldi per la famiglia.
Famiglia?…dov’era la mia famiglia?
Era inverno, avevo freddo… presi coraggio per porre FINE al mio matrimonio. Mi ero informata, organizzata, avevo pianificato tutto completamente da sola. Ho avuto tanta PAURA, mentre l’insonnia si aggiungeva al mio curriculum emotivo.
Un passo era fatto ma la mia evidente FRAGILITA’ aveva fatto da specchio attirando verso di me Narciso. Sono caduta, nel momento peggiore della mia vita, nella trappola di un altro “carnefice” che alternava, in un’ escalation da copione patologico, fasi di amore idilliaco a manipolazioni, silenzi punitivi e sparizioni nel nulla.
Ero completamente “deprogrammata”, perdevo peso nel tentativo di piacergli, mi facevo umiliare, modificavo il mio essere pur di tenerlo legato a me e recuperare quella fase iniziale di attenzioni dolci.
Mi ero completamente annullata, diventando una madre assente, avevo pensieri ossessivi e il mio focus era su un enorme buco nero.
Avevo davvero bisogno di un altra persona per “esistere”?
Ho chiesto AIUTO ma questa volta a un’esperta…
Sono RINATA, un passo alla volta tra lacrime e smarrimenti, rimonte e sprofondamenti.
Ho toccato il punto zero e da lì mi sono spinta in su, puntando gli occhi e il cuore verso quel valore immenso che si chiama LIBERTA’.
Ho trasformato la mia passione per la musica in lavoro regalando brividi, vibrazioni ed emozioni anche agli altri
Ho costruito la mia autostima ACCETTANDO le mie sconfitte e fallimenti, ASCOLTANDOMI e con enorme GRATITUDINE VERSO ME STESSA.
Ho messo i sogni in vista, assegnando ad ognuno un suono diverso e coinvolgendo i miei figli in questa meravigliosa orchestra che è la nostra vita. Tra le mura della nostra piccola casa risuonano, ogni giorno, mille note che sanno di rinascita, forza, sanno di donna forte che ha imparato a difendersi, che ha girato specchi e riflettori questa volta verso se stessa. Oggi mi sento forte, bella, una donna e mamma in gamba…e mi emoziono per tutto in modo sano
Ho raggiunto la completezza incontrando la persona giusta: la ME felice.

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